Anche Giuseppe Credeva di Non Risolvere Questo Problema

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Anche Giuseppe Credeva di Non Risolvere Questo Problema

Se anche tu non ami le antenne sui tetti e sui poggioli, ti sarai chiesto se servono davvero tutti quei fili e quelle “padelle” bianche.

Hai pensato a dare una risposta concreta al problema?

No perché capiamoci… posto che non piace proprio a nessuno vedere tutto quel casino io rimango responsabile.. sono chiamato a dare soluzioni concrete al problema…

Giuseppe non ne era semplicemente a conoscenza, perché non è il suo mestiere; per Giuseppe abbiamo impiegato circa 1 un’ora e mezza per capire esattamente quale fosse la sua antenna…come puoi vedere dalla foto il tetto del condominio è tempestato di antenne singole.

Ogni abitante del condominio possiede un’antenna per proprio conto e sul tetto, per la singola scala erano presenti 15 antenne con relative parabole aggiuntive…

Se non conosci esattamente la tua antenna allora sta ai tecnici trovarla e questo può far perdere molto tempo, tempo che alla fine ti viene addebitato…

Quando gli ho esposto la soluzione alternativa a questo caos Giuseppe è rimasto semplicemente interdetto perché non aveva mai preso in considerazione la cosa.

Installare un’antenna unica e centralizzata sembrava un lavoro mastodontico guardando da lontano il tetto ma si è rivelato un investimento per la riduzione dei costi di manutenzione per i singoli utenti e la massima resa di qualità per le famiglie, installando un’antenna unica è possibile aumentare di molto le prestazioni nel tempo e durante gli agenti atmosferici.

Quando si guasta, è vero, si guasta per tutti ma la riparazione avrà sicuramente un costo minore.

In questi casi quello che può allungare i tempi di installazione è la decisione di procedere ai lavori dei singoli condòmini, ma grazie alla strategia che ho proposto a Giuseppe, abbiamo risparmiato settimane e settimane di pausa; come accade solitamente quando bisogna fare lavori sui condomini…quindi senti come abbiamo fatto:

La prossima assemblea condominiale sarebbe stata tra pochi giorni così, quando tutti i decisori all’acquisto erano presenti, compreso l’amministratore, abbiamo esposto il tipo di lavorazione, i vantaggi e i benefici per i condòmini e alla fine ci siamo accordati sul prezzo per eseguire l’opera in sicurezza e con una forte garanzia che eliminasse tutti i rischi che si hanno quanto normalmente acquistiamo qualcosa.

Ad esempio la garanzia di essere soddisfatti o rimborsati completamente che normalmente è a 14 giorni, noi la mettiamo a 30 giorni, oppure ancora la garanzia a due anni sui prodotti installati, noi facciamo 5 anni su prodotti e manutenzione con un’uscita da noi programmata annualmente per controllare lo stato dell’impianto, per tutti gli altri guasti sull’impianto centrale, ci pensiamo noi per 5 anni.

Insomma, siamo usciti dall’aula dell’assemblea che potevamo iniziare ad ordinare i materiali per i lavori, senza aspettare settimane, senza contattare persona per persona e senza lasciare la delega a qualcuno che spiegasse e rispondesse alle domande e alle obiezioni che giustamente le persone pongono…

In una sola sera abbiamo portato a casa una decisione finale… sembra incredibile al pensiero di tutte quelle volte che abbiamo delegato l’amministratore o il singolo condòmino alla spiegazione del singolo lavoro per ogni abitante decisore, e solitamente il preventivo accettato era quello più basso, dove garanzie, sicurezza e durata nel tempo non sono proprio comprese…

In poche parole abbiamo proposto di smantellare tutte le antenne per installarne una nuova con caratteristiche superiori ad ogni singola antenna che c’era installata, non si prenderanno più canali di prima forse ma sicuramente si vedranno per molto più tempo senza doverci metter mano.

La differenza tra un’antenna di alta qualità e una di media qualità sta proprio nell’affidabilità del sistema (quando accendi la tv sei sicuro di vedere i canali) e la durata nel tempo (stimiamo una durata media della nostra antenna sui 13-15 anni).

Ora ti voglio lasciare su una descrizione che ho fatto sul DM che norma gli impianti di antenna condominiali, aggiungendo un pò di glossario e qualche casistica generale, per darti ancora più informazioni nel caso anche tu stia pensando di proporre un rinnovo per la tua casa o il tuo condominio.

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Partiamo dalla legge italiana e da come viene inteso l’impianto d’antenna per più utenti.

Il D.M. sviluppo economico del 22 gennaio 2013 contiene le regole tecniche per gli impianti di antenna condominiali centralizzati per la ricezione dei segnali di radiodiffusione, terrestre e satellitare.

Obiettivo del provvedimento è la riduzione ed eliminazione della molteplicità di antenne individuali per motivi estetici e funzionali nonché disciplinare la progettazione, la realizzazione e la manutenzione degli stessi impianti; inoltre, si vuole garantire la ricezione di un segnale “sicuro”, che potrà consentire l’accesso a servizi interattivi a patto di evitare interferenze nella visione dei programmi televisivi. Il decreto nasce anche dalla necessità di adeguare gli impianti d’antenna condominiali, riceventi il servizio di radiodiffusione, ai requisiti di qualità conseguenti al riutilizzo di parte della banda UHF da parte dei servizi di comunicazione elettronica mobili e personali.

Analizzando nel dettaglio il decreto, si prevede che l’installazione di ogni impianto centralizzato dovrà essere preceduta dall’individuazione di tutti i segnali primari terrestri ricevibili nel luogo considerato e di quelli satellitari prescelti e si dovrà di conseguenza garantire parità di trattamento ai segnali sia terrestri che satellitari, evitando discriminazioni nella distribuzione del segnale alle diverse utenze (art. 4).

Inoltre, nel provvedimento è presente una clausola (richiamante il D.Lgs. 259/2003 sulle comunicazioni elettroniche) che consente agli abitanti dell’immobile, l’installazione di antenne per la ricezione di servizi di radiodiffusione e radioamatoriali sulle proprietà o porzioni di proprietà di altri condomini, purché le stesse antenne (con relativi sostegni, cavi di trasmissione e accessori) non arrechino danno alla proprietà medesima o a terzi e non ne impediscano in alcun modo il libero uso e godimento.

Gli impianti per la ricezione dei segnali TV e per i servizi multimediali, devono essere costruiti e mantenuti nelle condizioni di funzionalità e sicurezza previsti dalla normativa vigente. In particolare, per la conformità di progettazione, installazione e manutenzione il riferimento è la dir. n. 2004/108/CE relativa agli aspetti di compatibilità elettromagnetica; poi, per le norme e le indicazioni tecniche di impianto, si fa riferimento alle norme europee Cenelec e nel dettaglio la guida CEI 100-7 e le norme CEI EN 50083 e CEI EN relative agli aspetti funzionali e di sicurezza.

Impianti di ricezione e distribuzione

Diamo una breve descrizione delle parti costituenti l’impianto di ricezione e distribuzione:
– il sistema di antenne per la ricezione dei segnali (via terrestre e via satellite): l’impianto dovrà certamente essere a norma e correttamente funzionante, con obbligo di certificazione da parte dell’installatore. Questi deve innanzitutto effettuare un sopralluogo al fine di:
– verificare la situazione dell’impianto del sistema ricevente;
– valutare gli interventi necessari per l’adeguamento e l’installazione del nuovo ricevitore DTT con relazione tecnica del lavoro da effettuarsi e relativi costi da sottoporre al cliente.

Nei casi in cui l’impianto risulta già adatto a ricevere i nuovi segnali, non vi sarà alcuna necessità di intervento; in caso contrario, invece, occorrerà rivedere il sistema delle antenne riceventi, la centralina e, ove necessario, l’intero impianto di edificio e/o di appartamento;
– il terminale di testa (centralina): varia in base al tipo di impianto (singolo o collettivo) per il livello del segnale in uscita al sistema di amplificazione. Nel caso di impianti canalizzati, ogni segnale DTT richiede un nuovo amplificatore di canale (o filtro amplificato di canale) o un convertitore di canale;
– l’impianto di edificio e di appartamento: sono fondamentali la “schermatura dell’impianto” e gli “adattamenti di impedenza”. Secondo le norme CEI, possono essere garantiti con l’impiego di cavi e componenti passivi adeguati e una installazione a regola d’arte. È consigliabile, inoltre, l’isolamento a RF fra le varie prese dell’impianto di distribuzione dei segnali tv e di quelli multimediali, onde evitare interferenze fra diversi ricevitori collegati sullo stesso impianto;
– il ricevitore DTT: la garanzia della corretta ricezione, rimane legata a impianti di ricezione fissi, che mantengono (se realizzati secondo metodi impiantistici corretti) una qualità pressoché costante del segnale ricevuto. È sufficiente la ricezione diretta nelle zone in vista dei trasmettitori, lì dove il segnale è certamente più potente.


Tornando a uno degli obiettivi previsti dal decreto, è cioè quello di eliminare la molteplicità di antenne individuali per motivi estetici, dobbiamo inevitabilmente fare cenno al decoro architettonico: questo va inteso come l’estetica data dall’insieme di linee e strutture ornamentali che segnano e identificano le varie parti dell’edificio, nonché forniscono all’edificio stesso nel suo insieme, una precisa e armonica fisionomia, al di là che si tratti o meno di un edificio di pregio artistico.
Per quanto riguarda l’installazione di un’antenna (individuale o centralizzata), va innanzitutto compreso se può essere intesa come un’innovazione che altera o meno il decoro architettonico; per far questo bisogna considerare le condizioni in cui l’edificio si trovava prima dell’installazione (una modifica non può considerarsi pregiudizievole del decoro se esercitata su di un immobile la cui estetica risultava già di per sé compromessa); in più bisogna accertarsi che l’innovazione sia percepibile sull’aspetto generale dell’immobile e non su singole parti o elementi dello stesso.
Nel caso specifico dell’antenna, il rispetto del decoro architettonico si controbilancia con il diritto all’informazione che, secondo le norme di legge, deve essere comunque garantito.

Ove l’opera risulti quanto mai indecorosa, gli stessi condomini possono intervenire per modificarne la condizione ed eventualmente decidere una diversa dislocazione, meno di impatto.

È fuor di dubbio che un impianto centralizzato arreca certamente minore impatto visivo rispetto alla moltitudine di antenne e parabole individuali; tuttavia è anche prevista la possibilità di installazione da parte anche solo di un singolo condomino, pur in presenza dell’impianto collettivo (nel rispetto delle parti comuni che non devono essere compromesse all’uso degli altri condomini); caso contrario, non può essere imposta la rimozione di un impianto individuale, per obbligare all’utilizzo dell’impianto centralizzato (a meno di precisi obblighi previsti dal regolamento condominiale).
Per concludere, quindi, va detto che non sempre è il tipo di opera che conta, bensì come questa si inserisce nel complesso estetico dell’edificio.

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